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Pensioni l’Inps chiede indietro il bonus da 200 euro

24 Agosto 2022
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Tempo di lettura 3 minuti

Nel corso del precedente mese di luglio numeroso pensionati hanno avuto accesso al Bonus 200 euro una tantum. Nello specifico hanno visto la crescita del loro assegno pensionistico di 200 euro.

Oggi l’INPS evidenzia come ad alcuni pensionati il Bonus 200 euro sia stato erogato in via provvisoria in attesa dell’attuazione di una completa verifica reddituale.

Dati questi presupposti è possibile che una parte di pensionati si troverà nella situazione in cui dovrà provvedere a restituire all’INPS il beneficio che aveva ricevuto a luglio.

All’interno di questo articolo andremo ad approfondire

  • Il legame tra pensione e bonus 200 euro
  • Come avviene la restituzione del bonus 200 euro

Pensione e bonus 200 euro

Come ben sappiamo buona parte dei pensionati ha ricevuto durante il mese di luglio un aumento occasionale di 200 euro del proprio assegno pensionistico in quanto ha beneficiato del bonus 200 euro contenuto nella misura del governo atta ad aiutare la popolazione a causa degli importanti aumenti dei costi della vita.

Oggi l’INPS comunica che parte dei pensionati ha ricevuto a luglio il bonus indebitamente e per questo dovrà provvedere a restituire la somma. A evidenziare questo aspetto è una nota a margine del cedolino dello scorso mese.

Si chiarisce come il prospetto si chiarisce come il prospetto riepilogativo delle voci di pagamento della pensione di luglio riporta l’indennità una tantum da 200 euro prevista dall’art. 32 del DL 17 maggio 2022, che è stato erogato in via provvisoria e non definitiva

La motivazione di questo comportamento dell’INPS è legato al fatto che il bonus 200 euro viene erogato sulla base di un requisito reddituale ovvero il fatto che il pensionato debba avere un reddito inferiore ai 35 mila euro. Questo significa che coloro che sono titolari di una pensione più alta non hanno diritto alla ricezione dell’agevolazione nonostante avrebbe comunque ottenuto l’aiuto. Bisogna ricordare che il bonus 200 euro nasce come una misura di aiuto e di emergenza tale per cui l’ente INPS si è ritrovato ad erogare il bonus da 200 euro sulla base delle risultanze tributarie provvisorie dei pensionati da cui mancano i dati reddituali aggiornati al 2021in quanto i pensionati stanno in questi mesi in corso presentando tramite modello 730/2022.

Dati questi presupposti l’ultima parola spetta all’Agenzia delle Entrate proprio perchè l’INPS ha erogato il bonus da 200 euro a luglio usando i dati sui redditi da pensione presenti nei propri archivi e, quindi, aggiornati al 2020.

Questo significa che i pensionati che hanno percepito nel 2021 una pensione totale superiore ai 35 mila euro si trovano in una situazione in cui saranno tenuti a restituire il bonus da 200 euro non appena arriveranno le dichiarazioni dei redditi. A supporto di ciò l’INPS ha dichiarato: “L’indennità una tantum viene riconosciuta in via provvisoria in attesa dell’esito degli accertamenti reddituali effettuati anche sulla base dei dati forniti dalla competente amministrazione finanziaria”.

Come avviene la restituzione del bonus

Considerando che parte dei pensionati che hanno ricevuto il bonus del 200 euro una tantum devono provvedere a restituirlo è opportuno fare chiarezza su come avverà la restituzione,

Si chiarisce che i pensionati che hanno ottenuto indebitamente il bonus dovranno restituirlo entro la fine dell’anno.

Al pensionato è in capo l’onere di verificare che la sua soglia reddituale per il 2021 sia inferiore ai 35 mila euro annui.

Sebbene non sia ancora stata definita una data precisa per la restituzione risulta molto probabilmente che l’operazione di restituzione potrebbe avvenire a dicembre contestualmente al pagamento della tredicesima mensilità.

Si ricorda che è anche possibile andare a consultare di volta in volta il cedolino pensione per verificare in anticipo il conguaglio.

L’INPS nella sezione del sito “INPS risponde” può essere contattato in modo diretto. Per fare questo è necessario accedere con le proprie credenziali digitali e seguire le istruzioni presenti nel servizio dedicato. In alternativa ci si può rivolgere gratuitamente ai patronati o al Contact Center Inps al numero di telefono 06 164 164.