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Ricorso indennità accompagnamento

ricorso invalidità civile
17 Novembre 2019
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Tempo di lettura 3 minuti

Il ricorso indennità di accompagnamento è un’azione che viene svolta nei confronti dell’INPS nel momento stesso in cui, l’istituto, non riconosca al cittadino – affetto da un grave handicap (fisico o psichico) – un invalidità pari al 100% accompagnata dalle diciture “invalido con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita” o “invalido con necessità di assistenza continua non essendo permanentemente in grado di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore”.

In cosa consiste il ricorso per indennità di accompagnamento

Può accadere che, nonostante il richiedente sia affetto da gravi patologie che ne compromettono negativamente la vita quotidiana, la commissione medica esprima un giudizio negativo rispetto al riconoscimento dell’indennità di accompagnamento. In questo caso, il cittadino, ha diritto ad effettuare ricorso avverso il parere negativo della commissione medica, ovvero il ricorso per indennità di accompagnamento, con l’obiettivo di fare esprimere un Giudice competente, non soltanto per il riconoscimento della prestazione, ma anche per vedersi riconosciuti i ratei maturati fino al momento di conclusione dell’iter giudiziario. 

A questo punto il richiedente dovrà recarsi presso un avvocato di fiducia per ricevere assistenza e vedersi riconosciuto il diritto. 

Nel caso di ricorso indennità di accompagnamento, e comunque per tutte le prestazioni di invalidità civile, il processo giuridico preliminare è denominato accertamento tecnico preventivo, e si svolge nel seguente modo:

  • l’avvocato deposita il ricorso presso il tribunale di competenza territoriale del richiedente
  • a seguito della presentazione del ricorso l’INPS si costituisce in giudizio con il deposito di una memoria difensiva
  • all’udienza di comparizione, il Giudice, nomina un consulente tecnico d’ufficio (CTU) conferendogli l’incarico di effettuar ela visita medica del ricorrente
  • una volta effettuata la visita, il CTU rilascerà la relazione che stabilirà il diritto, o meno, del richiedente ad ottenere l’indennità di accompagnamento

Successivamente al parere del consulente tencico d’ufficio il Giudice procederà a: 

a) qualora non vi siano contestazioni in merito alla perizia medica effettuata dal CTU, il Giudice, con decreto, omologa l’accertamento sanitario e provvedere sulle spese. Il decreto è inoppugnabile e non modificabile e, in caso di accertamento della sussistenza dei requisiti ex L. n. 18/1980, condanna l’INSPS al pagamento dell’indennità di accompagnamento;

b) nel caso di contestazione delle valutazioni espresse dal CTU la parte interessata deve depositare il ricorso introduttivo del giudizio di merito e, in tal caso, inizia una causa vera e propria che si conclude con sentenza inappellabile 

Ma quali sono i documenti da allegare per il ricorso indennità di accompagnamento e a quanto ammontano le spese legali?

Ricorso Indennità di accompagnamento: I documenti necessari

Per avanzare ricorso di indennità di accompagnamento, occorrerà essere in possesso di alcuni documenti da consegnare all’avvocato incaricato, e questi sono:

  • Copia della domanda di indennità di accompagnamento;
  • Copia del certificato medico rilasciato dal medico curante necessario per l’invio della domanda;
  • Copia di tutte le cartelle cliniche e certificati medici che attestano le patologie delle quali è affetto il soggetto richiedente;
  • Copia dei documenti di riconoscimento;
  • Copia del verbale attestante la percentuale di invalidità;

 

Indennità di accompagnamento: Entro quanto può essere fatto il ricorso

Per avanzare ricorso di indennità di accompagnamento vi sono dei termini stabiliti dalla legge, decorsi i quali occorrerà effettuare nuova domanda.

Il periodo temporale entro il quale può essere effettuato il ricorso per l’indennità di accompagnamento è di 6 mesi.

Questo periodo temporale deve essere calcolato prendendo in considerazione la data in cui è pervenuto al soggetto richiedente, attraverso posta un ente di patronato, il verbale attestante la percentuale di invalidità.

Per rendere più chiaro l’argomento: Se il verbale di reiezione viene consegnato attraverso mezzo postale il 20/06/2022 si potrà depositare ricorso per indennità di accompagnamento entro il 19/12/2022.

Ricorso accompagnamento i costi

I costi per il ricorso indennità di accompagnamento sono composti da una quota fissa ed una variabile. 

È opportuno specificare che, il richiedente, rientrante nel gratuito patrocinio non dovrà sostenere alcuna spesa, ovvero:

  • se il ricorrente possiede un reddito inferiore a 31.884,48 euro non dovrà pagare il contributo unificato
  • se il reddito familiare è inferiore ai limiti di legge, in caso di soccombenza, ha diritto all’esenzione del pagamento delle spese, competenze e onorari

Nel caso in cui, il ricorrente, non rientrasse in nessuna delle impotesi summenzionate, i costi da sostenere per il ricorso indennità di accompagnamento saranno i seguenti:

  • marca da bollo da euro 27,00;
  • contributo unificato di euro 43,00.
  • onorario dell’avvocato che variabile dai 2.000 ai 6.000 euro