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INPGI cosa cambia per i giornalisti dal primo di luglio

25 Luglio 2022
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A partire dal primo di luglio la gestione sostitutiva svolta dall’INPGI andrà a confluire nell’INPS.

Questa variazione si è andata a delineare a seguito dell’ingente squilibrio del fondo tra prestazioni ed entrate contributive.

È per questo motivo che dal primo di luglio l’INPGI sarà impegnato nel solo svolgimento delle attività di gestione inerenti i rapporti di lavoro giornalistico autonomo chiamati INPGI2.

All’interno di questo articolo andremo ad approfondire:

  • Che cosa è l’INPGI e quali sono le sue funzioni
  • Cosa cambia per i giornalisti a partire dall’inizio di luglio
  • Le variazioni che si sono delineate dal 1° luglio con il confluire dell’INPGI nell’INPS
  • Cosa cambia a livello pensionistico per i giornalisti

Che cosa è l’INPGI e quali sono le sue funzioni

Le funzioni previdenziali tendenzialmente svolte dall’INPGI, a partire dal primo di luglio, sono state trasferite direttamente all’INPS (articolo 1, co. 103 e ss della legge n. 234/2021).

L’INPGI, ovvero l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti italiani “Giovanni Amendola”, è il Fondo pensioni che è stato costituito per:

  • lavoratori dipendenti i giornalisti professionisti,
  • i giornalisti pubblicisti,
  • i praticanti iscritti all’Albo negli appositi elenchi e registri,
  • i titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica.

Le ragioni del trasferimento

Alla luce di questo importante cambiamento emerge che l’importo della pensione, per coloro che sono assicurati presso la gestione sostitutiva dell’INPGI, è computata come la somma delle quote di pensione che corrispondono alle anzianità contributive che sono state maturate fino al 30 giugno 2022. Queste somme sono, quindi, computate andando a considerare le disposizioni vigenti presso l’INPGI.

Per quanto concerne, invece, le quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive acquisite a decorrere dal 1° luglio 2022 vengono, contrariamente, applicate le disposizioni vigenti nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti. 

Il trasferimento della funzione previdenziale dell’INPGI all’INPS riguarda, ai sensi dell’art. 1 della legge n. 1564/1951, i rapporti attivi e passivi, limitatamente alla gestione sostitutiva delle corrispondenti forme di previdenza obbligatoria.

Questo cambiamento si va a decretare in seguito alla legge di Bilancio 2022 (art. 1, comma 103) che ha visto questa azione come necessaria per riuscire a fronteggiare lo squilibrio finanziario e la situazione di grave crisi del fondo imputabile, sicuramente, anche alla variazione dei trend demografici e alla ristrutturazione del settore dell’editoria che ha visto la contrazione degli stipendi e del numero di contribuenti.

Secondo l’INPS l’ingresso della gestione INPGI nell’Ente previdenziale pubblico si pone in un processo di evoluzione continua dei lavori nella knowledge based economy per cui futuro è incerto ed in continua evoluzione.

Dati questo presupposti il trasferimento verso un fondo previdenziale pubblico e universale, si pone come azione che permette di distribuire su tutte le categorie professionali i rischi dell’evoluzione tecnologica, traendo nel contempo beneficio dall’ingresso di nuove professionalità.

A seguito di questa variazione l’INPGI non smetterà di esistere, ma avrà un’attività più limitata dal momento che opererà come Cassa previdenziale privatizzata rivolta ai giornalisti liberi professionisti o titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa.

Si ricorda che l’INPGI così come le altre casse professionali è un fondo che eroga delle prestazioni previdenziali molto simili a quelle che sono erogate a favore dei lavoratori iscritti presso l’Inps anche se con regole e criteri diversi dall’assicurazione comune dato il regime privatistico e di autonomia dell’istituto.

Con la suddetta modifica e trasferimento emerge che a partire dal 1° luglio 2022 le prestazioni saranno gradualmente armonizzate a quelle vigenti per i dipendenti del settore privato.

Cosa cambia

Sulla base del trasferimento da INPGI a INPS divengono, a partire dal 1° luglio 2022, iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti anche:

  • i giornalisti professionisti,
  • i pubblicisti e i praticanti iscritti all’Albo,
  • i titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica;
  • i titolari di posizioni assicurative e i titolari di trattamenti pensionistici diretti e ai superstiti già iscritti – alla data del 30 giugno – alla gestione sostitutiva dell’INPGI.

Il processo di uniformazione del regime pensionistico dei giornalisti a quello degli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti avviene nel rispetto del principio del pro rata. Questo significa che per coloro che si trovano in una condizione in cui sono assicurati presso la gestione sostitutiva dell’INPGI, l’importo della loro pensione viene computato in base alla somma delle quote di pensione che corrispondono alle anzianità contributive acquisite fino al 30 giugno 2022. Tali ammontare sono stati calcolate attraverso l’applicazione delle disposizioni vigenti presso l’INPGI e della quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive che sono state acquisite a decorrere dal 1° luglio 2022, sulla base delle disposizioni vigenti nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

Ai fini di garantire una condizione di continuità delle prestazioni previdenziali agli iscritti INPGI, la legge di Bilancio 2022 ha chiarito che i soggetti già assicurati presso la gestione sostitutiva dell’INPGI che sono riusciti a maturato entro il 30 giugno 2022 i requisiti previsti dalla normativa vigente presso l’INPGI si trovano nella condizione di accesso alla prestazione pensionistica secondo la medesima normativa.

Altro aspetto importante è il fatto che si prevede come il massimale retributivo non debba essere applicato ai giornalisti che sono iscritti e il cui primo accredito contributivo decorre tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2016. Contrariamente questo viene applicato per coloro per cui figura il primo accredito contributivo in data successiva al 31 dicembre 2016. In questo caso il trattamento pensionistico viene calcolato solo per mezzo del sistema di calcolo contributivo.

Altro aspetto importante è il fatto che sempre a partire dal 1° luglio 2022, anche i trattamenti di disoccupazione e di cassa integrazione guadagni ai giornalisti sono direttamente riconosciuti dall’INPS (fino al 31 dicembre 2023 con le regole INPGI, dal 1° gennaio 2024 con la disciplina prevista per la generalità degli iscritti al FPLD).

La pensione

Considerando il trasferimento definito dalla legge n. 234/2021, articolo 1, co.103 e ss. i requisiti pensionistici applicabili divengono quelli vigenti per la pensione comune, ovvero:

Per quanto concerne i criteri da applicare a coloro che si trovano in una condizione di mancanza di anzianità contributiva al 31.12.1995  si è ancora in attesa di chiarimenti.

Come anticipato continuando ad accedere all’INPGI sulla base delle regole vigenti coloro che hanno ottenuto i requisiti pensionistici entro il 30 giugno 2022.

Partendo dalla consapevolezza che dall’inizio del 2017 c’è stata una armonizzazione dei requisiti pensionistici dall’INPGI all’INPS si evidenza questo beneficio per:

  • coloro che hanno raggiunto62 anni e 5 mesi di età unitamente a 40 anni e 5 mesi di contributi (requisito da maturarsi interamente con la contribuzione INPGI) entro il 30 giugno 2022;
  • coloro che hanno ottenuto i requisiti per la pensione di anzianità entro il 31 dicembre 2016 nel regime INPGI e cioè:
    • 62 anni e 35 anni di contributi;
    • almeno 40 anni di contribuzione a prescindere dall’età;
    • 57 anni di età con almeno 35 anni di contribuzione con degli abbattimenti permanenti sul calcolo dal 4,76 al 20% in relazione alla maturazione di 62 anni o di 40 anni di contributi;

I predetti requisiti possono essere anche maturati per mezzo del cumulo della contribuzione INPGI-INPS, ovvero:

  • coloro che hanno al 31 dicembre 2016 i requisiti per il trattamento di vecchiaia nel regime INPGI, nonché:
    • Per gli uomini con 65 anni d’età (nati entro il 1951) con almeno 20 anni di contribuzione;
    • Per le donne 62 anni (nate entro il 1954) con almeno 20 anni di contribuzione;
    • Per le donne 60 anni (nate entro il 1956) con almeno 20 anni di contribuzione con un abbattimento permanente legato all’anticipo rispetto ai requisiti di età previgenti (dal 2,38% al 10%).

Ai fini della maturazione dei 20 anni di contributi sono utili i contributi versati all’INPS, alle gestioni Ex-Inpdap ed Ex-Enpals ed alla gestione INPGI2