Come funzionano i vitalizi parlamentari

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I vitalizi sono delle prestazioni di tipo economiche a favore di individui che hanno ricoperto degli incarichi presso delle assemblee di natura elettiva e che hanno terminato il loro incarico.
I vitalizi parlamentari sono una tipologia di vitalizi e, verosimilmente, sono i più noti e i più discussi.
All’interno di questo articolo andremo ad approfondire
- Che cosa sono i vitalizi
- Che cosa sono i vitalizi parlamentari
- Come funzionano i vitalizi parlamentari
I vitalizi
I vitalizi si connotano come una prestazione di tipo economica che viene erogata a favore delle persone che hanno svolto degli incarichi presso assemblee di natura elettiva e che hanno terminato il loro incarico.
Tendenzialmente, i vitalizi sono direttamente associati ai deputati e ai senatori. Nonostante questo, è importante ricordare che esistono anche dei vitalizi a favore degli ex parlamentari del Parlamento Europeo e a favore degli ex consiglieri delle assemblee generali.
Una delle caratteristiche fondamentali dei vitalizi è rappresentata dal fatto che questi si connotano come una prestazione economica la quale risulta essere direttamente pagata dalle assemblee elettive a differenza di quanto, invece, accade per il lavoratore all’interno dei comuni.
Le prestazioni, che possono essere conseguite, e le modalità di calcolo dei vitalizi sono direttamente definite da parte di ogni assemblea elettiva cioè dalla Camera, dal Senato, dal Parlamento Europeo o dalle regioni. Sono questi gli organi che definiscono le norme di funzionamento dei vitalizi, che differiscono da quelle legate alla previdenza pubblica di tipo obbligatoria.
Si ricorda che in Italia i vitalizi possono essere cumulati tra di loro con le normali pensioni tale per cui un individuo che ha ricoperto una carica elettiva presso una assemblea avrà più pensioni. Ad esempio, un deputato che ha anche ricoperto un ruolo presso un’assemblea regionale avrà la possibilità di ottenere più pensioni:
- una che gli viene direttamente erogata dalla Camera
- una che gli viene erogata dall’assemblea generale
- una che è legata alla forma di previdenza pubblica obbligatoria per la normale attività di lavoro dipendente.

I vitalizi parlamentari
I deputati senatori hanno la possibilità di avere i cosiddetti vitalizi parlamentari ovvero nelle prestazioni che consistono in una pensione diretta di vecchiaia e | o in una pensione ai superstiti.
Si ricorda che non esiste una pensione di anzianità e una prestazione di invalidità a tal fine.
Dal punto di vista pratico il vitalizio di vecchiaia si ottiene una volta compiuti i 65 anni di età anagrafica e una volta che sono stati anche realizzati 5 anni effettivi di un mandato.
È importante ricordare che i parlamentari hanno la possibilità di ottenere uno sconto temporale sulla ricezione del vitalizio ovvero un anticipo di un anno nella ricezione della prestazione economica per ogni anno di mandato parlamentare ulteriormente svolto rispetto ai 5 anni necessari per avere diritto al vitalizio. Questo significa che se un deputato o un senatore ha svolto due mandati questo avrà l’opportunità di accedere al vitalizio di vecchiaia quando avrà sessant’anni di età anagrafica senza dover attendere il raggiungimento dei sessantacinque anni.
Risulta interessante ricordare che fino alla tredicesima legislatura le regole relative ai vitalizi parlamentari erano più favorevoli per i parlamentari in quanto per il loro ottenimento era sufficiente il raggiungimento di sessant’anni di età per avere il vitalizio oppure il conseguimento di 15 anni di mandato.
Resta importante ricordare che la pensione di anzianità può essere recepita dai lavoratori dipendenti solamente al raggiungimento dei 67 anni di età
A partire dalla quattordicesima legislazione la situazione relativamente all’erogazione dei vitalizi parlamentari ha subito una modifica in quanto è stata soppressa, in modo definitivo, la possibilità di riscattare mediante una contribuzione volontaria gli anni si mandato che non sono stati esercitati nel caso di legislature incomplete.
Con questa soppressione si è andata delineare una situazione in cui i periodi di versamento dei contributi devono coincidere necessariamente con gli anni effettivi di mandato tale per cui, per avere accesso al vitalizio parlamentare, è necessario avere svolto almeno 5 anni di mandato (nello specifico quattro anni e sei mesi in un giorno).
Ammontare del vitalizio parlamentare
Tra la tredicesima e la quattordicesima legislatura l’ammontare del vitalizio parlamentare ha subito delle modifiche in quanto è passato da un minimo del 25 per cento a un massimo dell’85,5 per cento dell’indennità parlamentare lorda (a seconda del numero di anni di mandato parlamentare) al minimo del 25 per cento a un massimo dell’80 per cento dell’indennità parlamentare (raggiungibile con 30 anni di mandato parlamentare).
Ulteriore modifica e restrizione è stata apportata con la sedicesima legislatura dal momento che l’importo dell’assegno vitalizio parlamentare è stato ridotto da un minimo del 20 per cento ad un massimo del 60 per cento (percentuale raggiungibile con 15 anni di mandato parlamentare). Queste regole hanno trovato applicazione sino al 31.12.2011.
Inoltre, dal 1° gennaio 2012, il criterio di calcolo contributivo avviene sulla base del principio del pro-rata tale per cui la pensione è calcolata sulla base del 33% dell’indennità parlamentare lorda (pari circa a 10.435 euro al mese), di cui l’8,8% a carico del parlamentare e l’altro 24,2% a carico dell’Assemblea Elettiva.
Ulteriore modifica è stata attuata dal 1° gennaio 2019 in quanto Camera e Senato hanno deliberato il ricalcolo retroattivo col sistema contributivo anche per anni di mandato sino al 31 dicembre 2011.
Sospensione del vitalizio
Nel corso delle diverse legislature sono stati rivisti e rafforzati i meccanismi per la sospensione del pagamento del vitalizio nel caso in cui il deputato sia stato rieletto al Parlamento nazionale ovvero sia eletto al Parlamento europeo o ad un Consiglio regionale.
L’attuale normativa prevede la sospensione del pagamento della pensione nel momento in cui il deputato si trova in una condizione in cui è stato rieletto al Parlamento nazionale, sia eletto al Parlamento europeo o ad un Consiglio regionale.
Questa sospensione si applica a tutti gli incarichi che sono valutati come incompatibili con lo status di parlamentare.
A partire dal 2015 è anche stata disposta la cessazione dell’erogazione degli assegni vitalizi e delle pensioni agli ex senatori che sono stati condannati in via definitiva per reati di particolare gravità.

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